Nato nel 2010 da genitori bosniaci, Marco aveva vissuto ramingo, affidato (forse) alla nonna paterna, senza avere mai frequentato la scuola. Del padre pare non se ne sappia più (quasi) niente.
La madre - invece - rintracciata dalle forze dell’ordine, si sarebbe rifiutata di riprendere con sé il figlioletto, dicendo: «Se ne devono occupare i nonni paterni, noi qui non lo vogliamo». Addirittura si sarebbe rivolta a un contadino chiedendogli di riportare il piccolo dalla nonna paterna, quella che Marco chiama «la mamma buona».
MARCO E LA «MAMMA BUONA»
Marco è un bimbo abbandonato
e sul fare della sera
una donna l’ha notato
su una strada mulattiera.
Solo, al buio e senza meta,
su una strada di campagna,
non si sa chi l’ha lasciato
e nessuno lo accompagna.
Sa parlare in italiano,
non sa scrivere il suo nome,
forse arriva da lontano,
ma nessuno lo sa come.
«Ho due mamme, - ha confessato -
una buona, l’altra ostile,
lei perciò mi ha abbandonato
e ho dormito in un fienile». (continua>>>)
_________________________«MAMMA, NON MAMMA»
di Mimmo Mòllica
Filastrocche di bimbi con lacrime dolci da seccare
(una donna acerba e un giovane dolore)
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