21 marzo 2019

«Cicerenella»: una tarantella maliziosa e ricca di doppi sensi, ma senza tempo

14/03/2019 -«Cicerenella» filastrocca popolare con giardino, cortile e lanterna. Mimmo Mòllica ha tradotto in lingua italiana la famosa canzone popolare del 1700, attribuita ad autore ignoto, diffusa e conosciuta nell’800 col titolo di Tarantella di Posillipo. Una tarantella maliziosa, ricca di spunti arguti, divertenti ed irriverenti. Fantasia, scherno e doppi sensi sono tra gli ingredienti principali di questo gioco musicale che disegna e fa vivere un personaggio femminile inesistente nella realtà, ma vivo e metaforicamente ricco di carattere e surreali prerogative e particolarità. Cicerenella, il cui nome significherebbe letteralmente "piccolo cece" (Cicer arietinum, leguminosa papiglionacea), viene maliziosamente presentata come una donna surreale ma vivace, strana e trasgressiva, ‘tenutaria’ di una “pennata, tutta la notte allummata co’ la lucernella (un cortile, tutta la notte illuminato con una lanterna). Cicerenella rientra, dunque, in quella nutrita produzione partenopea di canti metaforici. Questa filastrocca è stata interpretata e reinterpretata dai più grandi esponenti della canzone napoletana, da Roberto Murolo alla Nuova Compagnia di Canto Popolare, cui risale la versione più nota e popolaresca.

VURRIA ‘STU MUNNO FATTO A VOGLIA MIA, STORIE DI GIOVINEZZA, VECCHIEZZA E SREGOLATEZZA NELLA CANZONE POPOLARE

13/03/2019 - «Vurria ‘stu munno fattu a voglia mia» (Vorrei questo mondo fatto a piacere mio). Mimmo Mòllica trae spunto da questa villanella popolaresca del ‘500 napoletano, pubblicandone e traducendone il testo, per addentrarsi nel ‘punto cieco della nostra coscienza’: il desiderio (“non è una cosa semplice” diceva Freud). Vorrei…, desiderio o volontà? O qualcosa che non può essere espresso? Storie di giovinezza, vecchiezza e sregolatezza nella canzone popolare e nella poesia. «Vorrei», condizionale presente del verbo «volere». Sei lettere, tre vocali e tre consonanti per esprimere volontà, desiderio, vagheggiamento, frenesia? «Sogno!». Sospiri… Le villanelle Di argomento spesso satirico e morale, intorno alla metà del XVI secolo, le villanelle rappresentarono una delle forme musicali più popolari in Italia.

1 marzo 2019

«PORTA ROMANA BELLA», LA STORIA DI EZIO BARBIERI IN UNA CANZONE

Nella famosa canzone popolare milanese una strofa è dedicata al bandito Ezio Barbieri, nato a Milano ma vissuto a Barcellona Pozzo di Gotto anche dopo la detenzione. Barbieri fu un personaggio ‘leggendario’, entrato ancora giovane nella cronaca criminale. A Barcellona P.G. visse da «libero» cittadino, una volta scontata la pena inflittagli

24/02/2019 - «Porta Romana bella», storia di guardie, ladri e vecchie canzoni di Mimmo Mòllica, racconta una vita e un’epoca attraverso una canzone: Porta Romana bella, canzone popolare del repertorio tradizionale milanese, la più cantata assieme a 'O mia bela Madunina' (O mia bella Madonnina). Porta Romana si trova nei pressi di piazza Filangieri a Milano, dove sorge il carcere di San Vittore. 
 
Filastroccheria Blogger Template by Ipietoon Blogger Template