FILASTROCCA DEL DNA
Questo son io,
son proprio io,
sono nipote
di nonno e zio,
nonché fratello
del mio gemello.
Mi chiamo anch’io
col nome mio
e anche se sono
figlio di Dio,
nacqui da mamma
e papà mio,
e siamo un trio.
E casa mia
è il suol natio.
Nacqui un bel giorno
proprio qua attorno,
sotto l’influsso
di un segno astrale
che non è male.
Nacqui dotato di un DNA,
che non è un marchio di qualità,
ma un documento di identità
che ci distingue poiché ci dà
lingua ed idioma,
il ribosoma,
gene e genoma,
il cromosoma,
pelle, statura,
e abbronzatura,
l’intelligenza con cui ragiono,
quando mi chiedo:
«Ma io chi sono?».
Io non sapevo come chiamarmi,
intendo dire che nome darmi,
e così il nome, senza clamori,
me l’hanno dato i miei genitori.
Ed è da allora, quel giorno lì,
che, battezzato, mi chiamo così.
Per non incorrere in amnesia
ho registrato la biografia:
nome, cognome,
età e pronome,
poi soprannome e prestanome,
perché e percome.
Mimmo Mòllica ©
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