15 settembre 2018

«FILASTROCCA ANTICA E SCIOCCA»: PERCHÉ IL MONDO È CAMBIATO E DOBBIAMO AGGIORNARCI

«Filastrocca antica e sciocca» di Mimmo Mòllica: perché il mondo è cambiato e dobbiamo aggiornarci anche noi, non solo il dizionario. Vari dizionari definiscono una filastrocca "serie lunga e noiosa di parole"; “successioni lunghe e fastidiose di parole”, “noiose tiritere”. Uno dei padri nobili della filastrocca, Gianni Rodari, ha definito filastrocche le sue più belle composizioni. Niccolò Tommaseo spiega il significato del termine «filastrocca»: un discorso pieno d’ampollosità. Filastrocche una alla volta, Amazon formato Kindle.
15/09/2018 - «Filastrocca antica e sciocca» di Mimmo Mòllica, perché il mondo è cambiato e dobbiamo aggiornarci anche noi, non solo il dizionario. Un austero e vecchio signore rimprovera alla Filastrocca d’essere fastidiosa, lunga e noiosa. È il Signor Dizionario, un critico rigoroso e severo.

Filastrocca, filastrocca
filastrocca antica e sciocca
serie lunga di parole
che nessun sentir vuole.

Vari dizionari definiscono una ‘filastrocca’ serie lunga e noiosa di parole non convenienti, non vere; “successioni lunghe e fastidiose di parole”, “noiose tiritere” o anche “discorso lungo e sconclusionato; elenco prolisso”.
Uno dei padri nobili della filastrocca, Gianni Rodari, con genialità e orgoglio, ha definito filastrocche le sue più belle composizioni. Per fortuna sono proprio gli studiosi, l’opinione pubblica, i critici, la stampa e perfino la giuria del Premio Andersen (1970) a ritenerlo “tra i più grandi autori di filastrocche", oltreché i lettori.

Così Niccolò Tommaseo spiega il significato del termine «filastrocca» nel “Nuovo dizionario de' sinonimi della lingua italiana”: «Filasirocca, serie lunga e noiosa di parole o non convenienti o non vere. Filastrocca di bugie, di citazioni, di nomi: un discorso pieno d’enumerazioni, d’ampollosità.
Cantafèra è cantilena noiosa. Cantafavola, ch’è lungheria non vera. Un po’ mendace; la filastrocca, talora mendace, è sempre noiosa: la tiritera, noiosa ed inetta. Le facezie di certa gente son filastrocche d’impertinenza, e filastrocche di freddura…”. 

Così Mimmo Mòllica, autore di molte filastrocche, canzoni e testi per la radio, la tv e il teatro, ha voluto ‘giocare’ col Signor Dizionario per tanta ingiustificata severità.
Saranno l’avvocato Filastroccolo e un nutrito coro di bambini, genitori, insegnanti e nonni a difendere la povera Filastrocca e a dire al Signor Dizionario: «Il mondo è cambiato, dovete aggiornarvi anche voi».

«LA LEGGENDA DI COLAPESCE» DI MIMMO MÒLLICA, UN MISTERO GRANDE QUANTO IL MARE

23/08/2018 - «La leggenda di Colapesce» di Mimmo Mòllica, filastrocca moderna di un’antica leggenda. Mimmo Mòllica ha riscritto in versi e strofe, in lingua italiana, la leggenda di Colapesce, un ragazzo di Messina, figlio del mare di Sicilia bella. Cola nuotava tra Torre Faro e il gran Capo Peloro, per ore ed ore, per un giorno intero in cerca di quell’unico tesoro: fermar del mondo la falange ostile, rendere mari e cosmo più accoglienti ed il Pianeta sempre più civile, dare un mondo migliore ai discendenti. "Quanto è profondo il mare!" disse Cola.

Quanti misteri poi volle svelare di quell’ambiente a lui piuttosto ignoto: curiosità, silenzio, buio e misteri… Colapesce vide che nei fondali c’era tanta vita, pesci, antri e crateri; che non è abisso di paurosi mostri. I mostri che ci posson spaventare sono soltanto nella nostra mente. Il mistero più grande della Terra è regolare il clima del Pianeta, stemperando le emissioni di gas serra, ma l’uomo pensa solo alla moneta.


La leggenda di Colapesce 
di Mimmo Mòllica

Cola era un ragazzo di Messina, 
figlio del mare di Sicilia bella, 
viveva a Capo Faro, alla marina,
con padre, madre, fratelli e una sorella.

Cola guardava il mare e gli parlava
raccontava alle onde i suoi segreti,
e il mare come amico l’ascoltava,
erano ore felici e giorni lieti.

Chissà cosa nasconde nei fondali,
quanto è profondo il mare e se qualcuno,
nelle immense profondità abissali
ha mai parlato con il dio Nettuno?
___________________
La leggenda di Colapesce

FILASTROCCHE: “NOIOSE TIRITERE, SCONCLUSIONATE E PROLISSE”

(di Mimmo Mòllica) - Malgrado Gianni Rodari venga considerato uno dei principali maestri dell'arte speciale di inventare racconti, filastrocche e poesie, la sua fama viene rinnegata e seriamente contraddetta dal vocabolario. Ad offuscare la fama del grande autore della «Grammatica della fantasia» sono proprio i maestri della lingua italiana, autori di vocabolari. Per un buon numero di questi “maestri”, le filastrocche sono “successioni lunghe e fastidiose di parole”, “noiose tiritere” “serie lunga e noiosa di parole”,  “discorso lungo e sconclusionato; elenco prolisso”. È il vocabolario, bellezza!

26 agosto 2018 - La tragedia del ponte Morandi a Genova ha richiamato alla memoria (e alla coscienza) una bellissima filastrocca di Gianni Rodari scritta nel 1962, «Il ladro di erre», nella quale il grande scrittore-poeta dell’infanzia si rende protagonista di un triste presagio: “io non mi meraviglio / che il ponte sia crollato,/ perché l'avevano fatto / di cemento 'amato' / Invece doveva essere "armato", s'intende… / Il cemento senza erre / (oppure con l'erre moscia) / fa il pilone deboluccio / e l'arcata troppo floscia”.
E così “il ponte / è colato a picco, / e il ladro di 'erre' / è diventato ricco: / passeggia per la città,/ va al mare d'estate, / e in tasca gli tintinnano / le 'erre' rubate”.
Acutezza, perspicacia e raffinata fantasia fanno di Gianni Rodari (unico italiano vincitore del prestigioso Premio Hans Christian Andersen) un maestro della letteratura per l’infanzia. 
Ma, malgrado Rodari venga riconosciuto fra i maggiori interpreti del tema 'fantastico', uno dei principali maestri dell'arte speciale di inventare storie, racconti e filastrocche, opere divenute in tanti casi classici della letteratura per ragazzi, la sua fama viene offuscata, rinnegata, sconfessata e seriamente contraddetta dal vocabolario.
Guarda caso, ad offuscare la fama del grande autore della «Grammatica della fantasia» (l’opera più importante di Rodari, pubblicata nel 1973 da Giulio Einaudi Editore), sono proprio i maestri della lingua italiana, autori di vocabolari e di manuali del genere.

Per un buon numero di questi “maestri della lingua italiana”, le filastrocche sono “successioni lunghe e fastidiose di parole”(1), ovvero “noiose tiritere”(2) o anche “serie lunga e noiosa di parole”(3), oppure “discorso lungo e sconclusionato; elenco prolisso”(4)
È il vocabolario, bellezza! 
E nel caso del maestro di Omegna, Gianni Rodari, c’è poco da confondersi giacché lui stesso, con genialità e orgoglio, ha definito filastrocche le sue più belle composizioni. Il ‘guaio’ è che sono proprio gli studiosi, gli editori, l’opinione pubblica, i critici, la stampa, la giuria del Premio Hans Christian Andersen (1970) a ritenerlo “tra i più grandi autori di filastrocche", oltreché i lettori.
Le filastrocche di Gianni Rodari, maestro elementare, scrittore, pedagogista, giornalista e poeta vengono adoperate nelle scuole italiane e straniere come libri di testo e sono tradotte in moltissime lingue.

Tra i suoi titoli più conosciuti ricordiamo: Filastrocche in cielo e in terra, Il libro delle filastrocche, (primo libro per ragazzi di Rodari), Il treno delle filastrocche, Le filastrocche del cavallo parlante, La filastrocca di Pinocchio, Filastrocche lunghe e corte, Il secondo libro delle filastrocche, Filastrocche per tutto l'anno, Prime fiabe e filastrocche (1949-1951), Il teatro delle filastrocche.

E tra le singole… filastrocche, elenchiamo:

Filastrocca del mese di giugno 
Filastrocca settembrina 
Filastrocca vola e va
Filastrocca dei mestieri
Filastrocche per Natale
Filastrocca di Capodanno 
Filastrocche su Carnevale e le maschere
Carnevale in filastrocca di Gianni Rodari
Filastrocche per Pasqua
Filastrocche messe in musica, canzoni
Filastrocche per tutti i giorni
Filastrocca brontolona 
Filastrocca burlona 
Filastrocca canterina 
Filastrocca corta e matta 
Filastrocca del Primo Gelo 
Filastrocca dell’amicizia 
Filastrocca delle parole 
Filastrocca di primavera 
Filastrocca di primavera 
Filastrocca impertinente 
Filastrocca solitaria

Ecco cosa riporta il sito etimo.it alla voce 'filastrocca':

Filastrocca da FILA, con una terminazione alla quale i compilatori dell’ultima edizione del vocabolario della Crusca attribuiscono senso dispregiativo, ma che all’orecchio rammenta il ted. STRECKEN, distendere. Forse sta per Filastròccola, pure usato sebbene più raramente. Alcuno spiega col ted. VIEL e STRECKEN: discorso prolisso e di poco costrutto. (https://www.etimo.it/?term=filastrocca)

Di poco costrutto... Come il ponte di Genova!

Mimmo Mòllica
_____________
Questa filastrocca di Gianni Rodari

LADRO DI “ERRE”

C’è, chi dà la colpa
alle piene di primavera,
al peso di un grassone
che viaggiava in autocorriera:
io non mi meraviglio
che il ponte sia crollato,
perché l’avevano fatto
di cemento “amato”.

Invece doveva essere
“armato”, s’intende,
ma la erre c’è sempre
qualcuno che se la prende.

Il cemento senza erre
(oppure con l’erre moscia)
fa il pilone deboluccio
e l’arcata troppo floscia.

In conclusione, il ponte
è colato a picco,
e il ladro di “erre”
è diventato ricco:
passeggia per la città,
va al mare d’estate,
e in tasca gli tintinnano
le “erre” rubate. 

Gianni Rodari - (1962)
__________________
1 - https://www.google.it/search?q=filastrocca+significato+del+termine&rlz=1C1GGRV_enIT751IT751&oq=filastrocca+significato&aqs=chrome.2.69i59j69i60j0l4.14304j1j8&sourceid=chrome&ie=UTF-8
2 - https://dizionari.repubblica.it/Italiano/F/filastrocca.html
3 - http://www.treccani.it/vocabolario/filastrocca/
4 - https://unaparolaalgiorno.it/significato/F/filastrocca

FILASTROCCA: WIKIPEDIA RESTITUISCE PIENA DIGNITÀ AD UN GENERE LETTERARIO ‘DISPREZZATO’

(di Mimmo Mòllica) - E' Wikipedia, l'enciclopedia libera, a restituire piena dignità alla filastrocca, un genere letterario ‘privilegiato’, perché incontra la persona sin dalla prima infanzia.  Wikipedia accosta il termine filastrocca alle Nursery rhymes, canzoni o prose popolari per bambini originariamente impiegate a scopo didattico. Per il Tommaseo, la filastrocca "talora mendace, è sempre noiosa, la tiritera, noiosa ed inetta"  

31/08/2018 - Filastrocca. Il primo significato (1) che ci consegna Google sul web è il seguente: fi•la•stròc•ca/ - sostantivo femminile, “successione lunga e fastidiosa di parole”. Ad offuscare la ‘reputazione’ delle filastrocche sono proprio i maestri della lingua italiana, autori di vocabolari e di manuali del genere. Per un buon numero di questi “maestri”, infatti, le filastrocche sono “successioni lunghe e fastidiose di parole”, “noiose tiritere” “serie lunga e noiosa di parole”, “discorso lungo e sconclusionato; elenco prolisso”.
A restituire piena dignità ad un genere letterario ‘privilegiato’, perché incontra la persona sin dalla prima infanzia, è Wikipedia, l'enciclopedia libera, che così spiega il significato del termine.
“In letteratura la filastrocca è un tipo di componimento breve con ripetizione di sillabe ed utilizzo di parole di estrazione popolare. Il ritmo della filastrocca è rapido e cadenzato con rime, assonanze e allitterazioni ricorrenti. Alcuni procedimenti analoghi a quelli utilizzati nelle filastrocche si possono trovare nella poesia burlesca quale quella di Lodovico Leporeo e Olindo Guerrini. Noto autore di filastrocche è, in Italia, Gianni Rodari.
Wikipedia accosta poi il termine filastrocca alle Nursery rhymes: “Si definiscono nursery rhymes brevi canzoni o prose popolari per bambini originariamente impiegate negli asili a scopo didattico. In molte culture queste filastrocche si sono tramandate di generazione in generazione seguendo i canoni della tradizione orale”. 

Parole d’amore per un genere letterario davvero disprezzato, specie se accostate a quanto nel suo “Nuovo dizionario de' sinonimi della lingua italiana" (1838) scrive Niccolò Tommaseo alla voce ‘filastrocca’: 

Filasirocca, serie lunga e noiosa di parole o non convenienti o non vere (2). Filastrocca di bugie, di citazioni, di nomi: un discorso pieno d’enumerazioni, d’ampollosità, filastrocca.
Dicon anco filasiroccola, che vale il medesimo; se non che attenua col suono la cosa, e a soggetti meno odiosi, o più minuti, meglio s’applicherà (3). Dicevasi un tempo in senso affine filatera o filatessa, con alcune differenze ch’io accennerei, se le due voci fossero vive. 
Cantafèra è cantilena noiosa, o in versi, o in prosa canora, o cantata da chi la recita. Cantafèra accademica. Non è, credo, comune nella lingua parlata.

O è meno di cantafavola, ch’è lungheria non vera (4).
Tiritèra, discorso non breve, pieno di espressioni, che (come il suono dice) si strascicano l’una dopo l’altra, e di piccolezze. La cantafavola è un po’ mendace; la filastrocca, talora mendace, è sempre noiosa: la tiritera, noiosa ed inetta (5). 
Tantafera, discorso informe, male commesso; pensato sì, ma poco e non bene. Può essere il discorso vero e non inetto, ed essere tantafera (1). 
Le facezie di certa gente son filastrocche d’impertinenza, e filastrocche di freddura; le dottrine di certi politici, cantafavole; l’armonia di certi verseggiatori è una cantafèra prolissa.
La filosofia di certi moralisti, una fredda tioritera; l’eloquenza di certi accademici, tantaferate vere (2).

Questo lusso di vocaboli dispregiativi indica il bisogno che se n’è sentito in Italia: e il sentimento del male è già principio di medicina.
Un pezzo di statistica mal digerito è una filastrocca uggiosa, ma non inutile: ai lettorati vuoti di sapere dilettano più le loro tantafere, e le lor cantafère ai verseggiatori mestieranti, e ai filosofi dozzinali, le lor tiritere.
La cantafèra è de’ pedanti in verso; la tantafera de’ pedanti in prosa, e di tutte le teste confuse: la tiritera, delle teste confuse e deboli. 
Può un ragionamento avere qua e là de’ buoni concetti, ed essere una tiritera: può una poesia, qua e là mostrare di belle immagini, ed essere una cantafèra: può un’enumerazione esser fatta in be’ versi, ed essere una filastroccola.

Mimmo Mòllica

(1) https://www.google.it/search?q=filastrocca+significato&rlz=1C1GGRV_enIT751IT751&oq=filastrocca+sig&aqs=chrome.2.69i57j35i39l2j0l3.9030j0j8&sourceid=chrome&ie=UTF-8

«LA BARONESSA DI CARINI»: L'AMARO CASO, IN VERSI E STROFE

La Baronessa di Carini: l'amaro caso, in versi e strofe (Filastrocche una alla volta) di [Mòllica, Mimmo]L'amaro caso della Baronessa di Carini. In questa appassionata filastrocca, Mimmo Mòllica mette in versi, per la prima volta in lingua italiana, il triste caso della Signora di Carini, vicenda divenuta di dominio pubblico solo in tempi moderni. Pietro La Grua Talamanca, Barone di Carini, il 4 dicembre 1563, dava la morte alla figlia Caterina, con le proprie mani e nel suo stesso Castello di Carini, credendola "rea di fallo venereo avuto con uno di Casa Vernagallo": è «il triste Caso della figlia di Carini». 
Caterina venne uccisa dal suo stesso padre e la Giustizia non ardì proferir verbo. Vincenzo Vernagallo, suo segreto spasimante, dovette nascondersi in un convento fuori dall’Isola. Il Vernagallo scampò alla morte nascosto in un quartiere di Palermo ma, poi, pentito si consacrò a Dio. Certo non rimase in Sicilia, dove il feroce Pietro Talamanca La Grua, che nella provincia palermitana incuteva spavento pure ai più forti, l’avrebbe scannato perfino sugli altari, come racconta in rima l'originale filastrocca di Mimmo Mòllica.

«Erano i tempi corrotti ed iniqui che portavano a ciò: tempi di schiavi e di tiranni, di rivoltosi e di assassini, senza religione, senza patria, senza onore. La stessa causa che imponeva silenzio agli storici dovea con più ragione imporlo ai poeti, che in quell’epoca miseranda strisciavano ai piedi della Corte e della Nobiltà e avvilivano nel fango dell’adulazione la santità della poesia, nata a sublimar Dio e la Patria, a infuturare gli Eroi e i Benefattori dell’Umanità, a percuotere con implacabile flagello i vizi ed i delitti, o coronali, o mitrati, o imberrettati». 

Questa è la triste storia della Baronessa di Carini, una nobile donna vittima d’un padre brutale che con la sua stessa spada fa scempio dell’amore e del cuore di lei, imponendole un marito nel quale egli vede l’alba dei propri buoni giorni. Il contratto è firmato. Ma il giorno dopo Caterina sarà già morta.

___________________________________________
La Baronessa di Carini: l'amaro caso, in versi e strofe 
di Mimmo Mòllica 
Filastrocche una alla volta
Amazon Media EU S.à r.l. 
Formato Kindle 
ASIN: B07FMDRF9F EUR 3,00

«LA LEGGENDA DI COLAPESCE», FILASTROCCA MODERNA DI UN’ANTICA LEGGENDA

La leggenda di Colapesce (Filastrocca moderna di un’antica leggenda) di [Mòllica, Mimmo]12/10/2018 - «La leggenda di Colapesce» di Mimmo Mòllica è la filastrocca moderna di un’antica leggenda. “Dramma collettivo di questo mondo che a loro indubbiamente doveva sembrar cattivo e cominciarono a pensare nel loro grande mare Com'è profondo il mare”. Era chiamato Cola Pesce "uomo veramente degno di cui si maraviglino gli huomini in tutti i secoli. Costui lasciando quasi la compagnia de gli huomini si viveva tra' pesci del mare di Messina, e perché ei non poteva star molto tempo fuori dell'acqua, però egli s'acquistò il cognome di pesce". 

Mimmo Mòllica ha riscritto in versi e strofe, in lingua italiana, la leggenda di Colapesce, un ragazzo di Messina, figlio del mare di Sicilia bella. Cola guardava il mare e gli parlava, raccontava alle onde i suoi segreti, e il mare come amico l’ascoltava, erano ore felici e giorni lieti. Cola nuotava tra Torre Faro e il gran Capo Peloro, per ore ed ore, per un giorno intero in cerca di quell’unico tesoro: fermar del mondo la falange ostile, rendere mari e cosmo più accoglienti ed il Pianeta sempre più civile, dare un mondo migliore ai discendenti.

"Quanto è profondo il mare!" disse Cola. Quanti misteri poi volle svelare di quell’ambiente a lui piuttosto ignoto: curiosità, silenzio, buio e misteri… Colapesce vide che nei fondali c’era tanta vita, pesci, antri e crateri; che non è abisso di paurosi mostri. I mostri che ci posson spaventare sono soltanto nella nostra mente.
Gli abissi oscuri a volte sono in noi, fantasmi dell’inconscio e del pensiero, figli della paura, quando smarriamo la rotta ed il sentiero. Il mistero più grande della Terra è regolare il clima del Pianeta, stemperando le emissioni di gas serra, ma l’uomo pensa solo alla moneta.

«Certo, chi comanda non è disposto a fare distinzioni poetiche. Il pensiero, come l'oceano, non lo puoi bloccare, non lo puoi recintare. Così stanno bruciando il mare. Così stanno uccidendo il mare. Così stanno umiliando il mare. Così stanno piegando il mare». (Lucio Dalla, Com'è profondo il mare)

___________________________ 
LA LEGGENDA DI COLAPESCE 
 di Mimmo Mòllica 
Filastrocca moderna di un’antica leggenda 
Amazon Media EU S.à r.l. 
Lingua: Italiano 
ASIN: B07FZTQSW4 
Formato Kindle 
 EUR 3,00

«MEUCCI, IL FIGLIO DEL… TELEFONO, MENDICANTE A TINDARI»

Meucci, il figlio del… telefono,  mendicante a Tindari di [Mòllica, Mimmo]La triste vicenda di Carlo Meucci, da tutti ritenuto figlio di Antonio Meucci, inventore del telefono, vissuto lungamente a Tindari, in provincia di Messina, dopo essere nato a New York, dove Carlo nacque il 3 o il 4 novembre 1872. 

15/09/2018 - Ecco, è già l’insicurezza sul suo reale giorno di nascita a dare l’idea di tutte le difficoltà incontrate per potere affermare con certezza che Carlo Meucci è figlio del grande inventore o se – invece – come afferma l’ingegner Basilio Catania, in conclusione dei suoi studi, “sembra probabile che Carlo Meucci abbia inventato una falsa identità”. Per quanto la sua data di nascita ‘oscilli’ tra il 3 e il 4 novembre 1872, su tutti i documenti rilasciati dai Comuni siciliani dove Carlo Meucci abitò e fu registrato anagraficamente, risulta essere figlio di Antonino Meucci ed Ester Mochi, vale a dire l’inventore del telefono e della costumista del teatro La Pergola di Firenze che Antonio Meucci sposò il 7 agosto 1834.

 Carlo Meucci fu migrante, naufrago e figlio scomodo, in momento della storia dell’umanità fortemente segnato dalle migrazioni in cui “quella dell’identità non è una questione di secondaria importanza”, al di là del diritto all’identità stessa che mai cesserà d’essere questione di fondamentale importanza per l’essere umano e per la stessa società. Il diritto all’onore, al decoro, alla reputazione, sono valori della persona tutelati (forse non abbastanza) dalla legge. Carlo Meucci risulta essersi sposato a Venezia nel 1921, con Preghieri o Preghiera Anna, ovvero con Pugliese Anna o Marianna, come in data 15 gennaio 2016, il Comune di Marsala (Tp) certifica, su richiesta del sottoscritto, e come altri uffici anagrafici comunali analogamente attestano.

Ma ci sono di mezzo tante peripezie, le difficoltà dei tempi, l’emigrazione e l’immigrazione, il naufragio mentre Carlo Meucci tornava in Italia dall’America, dove era andato a cercare il padre, scoprendo che era già morto, così come la madre. Carlo Meucci stabilì la sua residenza in Sicilia, tra Mazara del Vallo, Marsala, Barcellona Pozzo di Gotto, Sant’Agata Militello e Tindari. E sarà in questi Comuni che l’identità di Carlo Meucci verrà trascritta e certificata.

 Chi leggerà questo volume avrà modo di rendersi conto delle difficoltà incontrate nel tentativo di ricostruire la vita di Carlo Meucci, di attribuirgli un’identità certa e risalire ad una verità che potrebbe dirsi ‘scomoda’, così come ‘figlio scomodo’ è stato definito Carlo Meucci in un titolo giornalistico.

______________________
Meucci, il figlio del… telefono, mendicante a Tindari
di Mimmo Mòllica
Amazon Media EU S.à r.l.
Lingua: Italiano
ASIN: B01I193UEE
Formato Kindle 
 EUR 14,25

«LA FILASTROCCA DEL GUARRACINO»: STORIA DI PESCI E DI COLTELLO TRA SPOSE PROMESSE E CHI NON LE MANTIENE

15/09/2018 - «La filastrocca del Guarracino» di Mimmo Mòllica. Storia di pesci e di coltello tra spose promesse e chi non le mantiene. Ma voi che siete uomini, sotto il vento e le vele, non regalate terre promesse a chi non le mantiene (F. De André). Mimmo Mòllica ha voluto proporre la sua versione in lingua italiana de Lo Guarracino, composizione di autore ignoto del ‘700, un vero e proprio documento storico che rappresenta “pura cultura”. Il suo testo infatti ha colpito e impegnato scrittori, studiosi e perfino scienziati. Benedetto Croce definì Lo Guarracino "una singolare fantasia, capricciosa e graziosa e di un brio indiavolato".

Gino Doria la classificò "fra le cose più fresche, più festive, più colorite, più saporose e sarei a dire più odorose, della poesia semipopolare o semidotta che dir si voglia". "Lo Guarracino" narra la surreale vicenda amorosa tra il coracino e una sardina, pesci dalla vita semplice e dagli amori complicati. Il guarracino, in cerca di una moglie, si innamora della sardella, già promessa all'Alletterato (tonnetto alletterato). Una mirabile e geniale vicenda amorosa di pesci e di mare, per molti versi surreale, narrata in una chiave divertente e fantastica, enumerando numerose varietà ittiche, la cui identificazione è stata oggetto di sfida tra studiosi, biologi marini, naturalisti ed esperti di fauna marina.

I pesci che prendono parte alla contesa amorosa si scontrano in una lotta apparentemente violenta, eppure divertente e godibile perché possibile solo nell'immaginazione dell’autore. Una lotta che può dare l’dea della forza dell’amore ma pure di passioni come la gelosia e l’appartenenza. La guerra tra pesci fa parte di una fantasiosa pantomima godibile e geniale. Se una guerra è in atto, se la violenza deve essere raccontata così come essa si abbatte sull’ambiente, sul nostro Pianeta e sui nostri mari, non è certo la guerra del Guarracino.
Così il canto (o filastrocca) riveste interesse scientifico, e didattico, sollecitando una serie di (amare) considerazioni sulla salvaguardia dell’ecosistema marino come patrimonio troppo spesso maltrattato e minacciato.
__________________
LA FILASTROCCA DEL GUARRACINO
Storia di pesci e di coltello tra spose promesse e chi non le mantiene 
di Mimmo Mòllica
(Filastrocche una alla volta)
Amazon Media EU S.à r.l. 
Formato Kindle  
ASIN: B07FD6MD8S 
EUR 2,50

14 settembre 2018

«SAI PERCHÉ LA TERRA È TONDA?». IN UNA FILASTROCCA, COME NON CONFONDERE QUESTO NOSTRO MONDO

08/09/2018 - «Sai perché la terra è tonda?». Mimmo Mòllica gioca sul concetto antico della sfericità della Terra, che risale alla filosofia greca (fino al III secolo a.C.). La spedizione di Magellano ed Elcano (1519-1521) fornì una dimostrazione della sfericità della Terra. In precedenza si credeva che fosse piatta. Il concetto della Terra a forma di sfera prese confutò la prima mitologia mesopotamica che raffigurava il mondo come un disco piatto galleggiante nel mare e circondato dal cielo (sferico).
In «Sai perché la terra è tonda?», filastrocche una alla volta, Mimmo Mòllica gioca attorno al concetto tanto dibattuto in ogni epoca. Lo fa per vivere per sempre felici e contenti, ma fino a un certo punto. Come scrivere in versi per il gusto di andare spesso a capo.

Sai perché la terra è tonda?
Credo sia chiaro e conciso:
ogni cosa ha la sua forma,
la bottiglia, il mare, l’onda...

In questo ebook Mimmo Mòllica descrive il gesto di Mike Hughes, un autista di auto a noleggio di 61 anni, convinto che la Terra sia piatta. Per dimostrare ciò, Hughes si è messo in testa di costruire un razzo in casa e una sua base di lancio in giardino. Lanciandosi in un volo parabolico a 800 chilometri l'ora, Mike intende ‘elevarsi’ a quota 550 metri e proiettarsi oltre l'atmosfera per fotografare la Terra e dimostrare al mondo intero che il pianeta è piatto. In effetti le foto e le riprese realizzate dagli astronauti, dallo Spazio e dalla Luna, dimostrano già abbastanza chiaramente la sfericità del nostro Pianeta.

«Filastrocche una alla volta». Così Mimmo Mòllica ha pensato di presentare le sue filastrocche in una collana di ebook: una alla volta, o quasi. Ognuno degli ebook di questa collana porta il titolo della filastrocca che intende presentare, assieme a poche frasi e qualche aforisma sull'argomento trattato. Nelle filastrocche ci siamo noi, la famiglia, le situazioni familiari e sociali, i personaggi e le immagini della fantasia, delle fiabe e delle leggende.
_________________
di Mimmo Mòllica
(Filastrocche una alla volta)
Formato Kindle
Amazon Media EU S.à r.l.
ASIN: B07DH93LYY
EUR 2,50
 
Filastroccheria Blogger Template by Ipietoon Blogger Template